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| E' durato solo 7' il match di Marassi tra Italia e Serbia. Prima il clima da guerra sugli spalti, colpa dei tifosi serbi che hanno gettato petardi in campo e contro gli italiani. Poi, in un clima surreale, gli inni e le due squadre hanno cominciato a giocare. Un fallo killer di Rajkovic, ammonito, successivamente un rigore su Pazzini non dato. Infine ancora petardi, uno dei quali ha sfiorato Viviano. E l'arbitro ha decretato la sospensione.
L'arbitro ha sospeso la partita perché non era garantita l'incolumità dei giocatori in campo. Gli azzurri sono usciti dal terreno di gioco salutando i tifosi che erano venuti a Marassi per assistere a una partita di calcio. Gli spalti man mano si sono svuotati. Poi il dg della Federcalcio Antonello Valentini ha dichiarato: "L'arbitro ha interrotto la gara dopo il secondo lancio di fumogeni. Ora la palla passa al delegato Uefa che dovrà stilare il suo rapporto".VIVIANO: "IN QUELLA PORTA NON GIOCAVO. STANKOVIC PIANGEVA"Il portiere azzurro ha rischiato di essere colpito da un petardo: "Era impossibile giocare in quella porta, avrei dovuto stare sempre girato per evitare i fumogeni. Sinceramente prenderne uno in testa non mi avrebbe fatto piacere. In campo ho detto al nostro direttore generale valentini che non potevo giocare e stare attento ai fumogeni che arrivavano dagli spalti. Dispiace anche per i giocatori serbi, Stankovic piangeva. E' stata una serata triste, che una partita di calcio finisca così non è normale". PALOMBO: "STANKOVIC E' VENUTO A SCUSARSI""Questo non è calcio, è delinquenza pura - ha detto Angelo Palombo - Era difficile perché non sai mai come le persone possano reagire. I giocatori della Serbia ci hanno anche provato a parlare con loro ma con certe persone è anche difficile trattare. Per Stankovic è stato mortificante, è venuto anche a scusarsi. Ma non era lui che doveva rammaricarsi. E poi parlano dei nostri tifosi..".
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