CULTURA HIP HOP - "LA STORIA", passate che è davvero interessante ;)

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Delta Brain
view post Posted on 15/1/2011, 18:36




ho trovato questa discussione e l ho ritenuta importante...


CITAZIONE (gimmik @ 18/11/2010, 19:53) 
CULTURA SULL'HIP HOP:
ATTENZIONE:QUESTO POST CONTIENE INFORMAZIONE SULL'HIP HOP
IN GENERALE!NON SOLO BREAKING,MA ANCHE DJING,WRITING,
MC'ING ECC...QUINDI DOVRA' ESSERE PUBBLICATO DAPPERTUTTO
SU QUESTO FORUM!!

Allora: ho preparato per voi questo post,in cui è scritto gran parte
del mio sapere sull'hip hop,dettagli importanti che sono difficilmente
trovabili su internet..bene iniziamo!! :)

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CAPITOLO 1



iniziamo menzionando una organizzazzione di cui molti di voi non
ne avranno sicuramente mai sentito parlare: la "Universal Zulu Nation"
(spiegazione tratta da wikipedia):

La Universal Zulu Nation è un'organizzazione fondata, nel 1973, dal


rapper e disc jockey statunitense Afrika Bambaataa con lo scopo di
fornire delle indicazioni etiche ai giovani che si avvicinavano alla cultura

Hip hop.

Poiché il movimento Hip Hop nasce nelle strade, soprattutto dei ghetti e
dei quartieri urbani più degradati, alcuni suoi rappresentanti hanno
sentito, infatti, la necessità di veicolare un messaggio positivo che
arginasse piaghe sociali come la droga e il crimine, soprattutto tra i
giovani neri.

Il credo di Zulu Nation è articolato su 15 punti che si fondano sul sincretismo religioso tra la cultura del popolo Zulu (Amazulu) e il
monoteismo professato dalle tre religioni abramitiche. Su questa base
religiosa si innesta il concetto di "fattologia" (factology) che il movimento
contrappone alle credenze (beliefs) delle altre religioni e che si traduce

nella condanna di ogni devozione che conduca all'annullamento del
ragionamento del singolo soggetto. Si incentiva, piuttosto, l'esercizio
della ragione e del dubbio su ogni cosa compresi gli stessi libri sacri del
movimento che sono la Bibbia e il Corano. Zulu Nation professa
l'uguaglianza tra gli uomini, il rispetto per la madre terra, la giustizia
universale, condanna il razzismo e l'odio, e crede che l'intero universo sia fondato sulla matematica.

dopo questa introduzione possiamo iniziare:

qual'è la definizione di hip hop?


Secondo Afrika Bambaataa Hip Hop significa l'intera cultura del movimento... quando parli di Rap...il Rap è una parte della cultura Hip
Hop... l'emceeing... il djing è una parte della cultura hip hop. Il modo di
vestirsi e di parlare sono tutte parti della cultura Hip Hop. La breakdance, i b-boys, le b-girls... come ti muovi, cammini, appari, parli sono tutte parti della cultura Hip Hop... e la musica non ha un colore... la musica Hip Hop è fatta da Neri, marroni, gialli, rossi, bianchi... qualsiasi musica che ti da la spinta... quel funk... quel groove o quel beat... fa tutto parte dell'hip hop...

Quando è nato ufficialmente l'hip hop?

La data di nascita ufficiale dell'Hip Hop è il 12 Novembre del 1974, e la data di nascita ufficiale de "The Universal Zulu Nation"(*) è il 12 Novembre 1973.
Il Mondo Hip Hop di questo pianeta chiamato Terra dovrebbe riconoscere quel giorno e rendere omaggio a quelli che hanno lastricato la via e posto le fondamenta, e a quelli che stanno continuando la ricca tradizione della Cultura. Infatti The Universal Zulu Nation si rivolge al Mondo affinchè riconosca l'intero mese di Novembre come HIP HOP HISTORY MONTH (Mese della Storia dell'Hip Hop), e fare si che l'Intero Pianeta Terra festeggi ciò che l'Hip Hop ha dato alla cultura dei giovani e degli adulti che provengono da tutto il mondo.
La Cultura Hip Hop è definita come un movimento culturale che si manifesta attraverso vari mezzi artistici che noi chiamiamo elementi. I principali elementi sono conosciuti come: MCing (Rapping), DJing, Writing (Aerosol Art), B-Boying / B-Girling ( Breaking) e Knowledge (Conoscenza). Negli ultimi 20 anni, la cultura Hip Hop ha molto influenzato il mondo del divertimento con i suoi contributi artistici in musica, danza, arte, poesia e moda.
Approssimativamente nei dieci anni precedenti al suo riconoscimento globale (a metà degli anni '70) era celebrazione della vita, che gradualmente adottò ognuno degli elementi formando un movimento, che è stato abbracciato internazionalmente. Grazie alla sua energia, al suo dinamismo e al suo impeto la cultura Hip Hop è diventata una tradizione per molte società e ultimamente una chiave per il sollevamento e la riforma, come un'industria da un milione di dollari.
Nei primi anni della cultura il movimento non aveva un titolo fino a che Afrika Bambaataa iniziò a chimarlo "Hip-Hop" che era un termine inventato da Lovebug Starski, che lo usava nelle sue rime...

Chi sono gli sviluppatori dell'hip hop?

Le seguenti persone sono accreditate per il loro contributo alla nascita della cultura Hip Hop:
-Kool DJ Herc (Padre dell'Hip-Hop)
-Afrika Bambaataa (Padrino della cultura Hip-Hop culture, Padre del suono Electro Funk, fondatore de "The Universal Zulu Nation", idealista, storico, visionario e "the Master of Records").
-Grand Master Flash (innovatore del veloce mix and cutting)
-Grand Wizard Theodore (inventore dello scratch e del needle dropping)
-Phase Two, Case 2,Chain 3, Lee 163, e molti altri- originatori di svariati stili di fare i pezzi come: bubble, wildstyle, computer style, etc.
-The Nigga Twins, Herculoids, Zulu Kings, Shaka Zulus, Sal Soul, The Crazy Commandos, Rock Steady Crew, Dynamic Rockers e molti altri: responsabili di aver portato l'elemento B-Boying all'avanguardia.
-The Cold Crush Brothers, Furious Five, Fantastic Five, Soulsonic Force, Cosmic Force, Trecherous Three, Funky Four Plus 1 More e molti altri sono coloro che hanno lastricato la via del massiccio movimento attuale di M.C.ing(rap).

aspettate a commentare,prima finisco tutto il lavoro..quando scrivo che ho finito allora potrete esprimere i vostri pareri!tranquilli il lavoro l'ho già preparato e finito con microsoft word..devo fare solo fare copia e incolla)

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-CAPITOLO 2:

E ora un po' di storia (lo so,è un papiro di roba,ma abbiate pazienza..armatevi di voglia e fame di sapere,e leggete..ma soprattutto imparate!!se veramente amate l'hip hop questo papiro ve lo mangerete e vi piacerà anche!!se invece non lo leggerete per poca voglia allora abbandonate l'idea di diventare veri b-boy/fly-girl)



L'hip hop nasce alla fine degli anni Settanta come espressione della cultura di strada del South Bronx, quartiere di New York caratterizzato da una dura quotidianità fatta di violenza, droga e criminalità. L'abbondante presenza di palazzi abbattuti o abbandonati, nella zona, era una conseguenza del progetto di ricostruzione autostradale realizzato in quegli anni, che avrebbe permesso ai veicoli provenienti da Manhattan, l'area ricca della Grande Mela, di uscire rapidamente dalla città passando sopra agli edifici della zona povera senza doverla attraversare.
In questo contesto di degradazione urbana bande di ragazzini pieni di immaginazione, ma a corto di soldi, iniziano a forgiare un nuovo stile che stravolgerà completamente il concetto d'arte riportandolo, per certi versi, alla sua più originale purezza. Dalla musica alla danza, dalla pittura alla vita vera e propria, l'arte viene concepita come creazione spontanea e dirompente ovunque e comunque, al di fuori dell'ambito commerciale. Dipingere illegalmente graffiti su di un vecchio muro significa crearsi un proprio codice di autoregolamentazione e rinnegare il sistema d'arte convenzionale, in quanto si produce un'opera non vendibile, accessibile a tutti, e anonima per gli esterni. Proprio per le
circostanze di illegalità che circondano il disegno, il nome nella firma viene sostituito con uno pseudonimo, chiamato "tag", che talvolta
compone il graffito stesso.
I creatori della nuova cultura si definiscono "bboys" (termine ora utilizzato per i seguaci dell'hip hop), e cioè i ragazzi del Bronx, ma anche i "black boys", i "bad boys" e i "breaker-boy" o "boogie-boy" - coloro che ballano ai "block party" ; le ragazze vengono invece chiamate "fly-girl" o "b-girl". Le quattro espressioni artistiche maggiormente sviluppate in
questo nuovo contesto culturale sono: il rap, le composizioni musicali del deejay, il graffitismo e la break-dance.
La break-dance è un tipo di danza che viene esibita per strada e si
caratterizza per le rotazioni sulle ginocchia, sulla schiena o addirittura sulla testa, per le mosse frammentate, i passi acrobatici ma, soprattutto, per il contatto con il suolo, che dà vita a movimenti mai studiati fino ad allora nella storia della danza occidentale. Parallelamente alla break-dance si sviluppa la "electric boogee", che include movenze da mimo e da robot, e in cui il ballerino sembra percorso da numerose correnti elettriche, riflettendo e riproponendo col corpo il contesto meccanico ed urbano in cui è nata questa danza. Negli anni '80 la break-dance viene inserita nei programmi del Black Power Movement, per risolvere il problema della violenza tra bande rivali: la supremazia su di un territorio non sarà più determinata attraverso cruente risse, che
spesso finiscono in tragedie, ma da sfide di break, durante le quali la banda che dimostra maggiori abilità tecniche e acrobatiche vince.
Cogliere il concetto di sfida significa comprendere l'essenza stessa
dell'hip hop: in un periodo in cui la violenza di strada miete la vita di troppi ragazzi di colore, la danza, ma anche la pittura, la musica e il rap creano un nuovo spazio in cui definire la gerarchia di potere del ghetto. Una parola-chiave della cultura hip hop è proprio "battle", che indica la
competizione pacifica tra ballerini, artisti aerosol, deejays o rappers. La sfida, soprattutto quella musicale, si lega al concetto di "freestyle", e cioè
la capacità di improvvisare riguardo a situazioni che si stanno verificando nello stesso momento: i criteri di valutazione si baseranno, tra le altre cose, sulla velocità di pensiero e d'azione verbale degli sfidanti.

Il rapper, colui che canta o recita velocemente ("to rap", in americano gergale significa "chiacchierare") un testo in slang, si rivolge alla propria comunità e rivendica per sé il ruolo di suo portavoce: a questo scopo il
frequente inframmezzare nelle rime del proprio nome d'arte, per lasciarlo ben impresso negli ascoltatori. Ritmare per strada, o comunque pubblicamente, canzoni che parlano della realtà propria e della comunità
d'appartenenza significa, tra le altre cose, creare quello spazio di denuncia e di libertà d'espressione spesso negato dai mass media. Non
a caso il rap viene definito da Chuck D, leader dei Public Enemy, come la CNN del popolo nero, in quanto racconta, senza alcun filtro, la più dura
realtà dei ghetti americani, argomento tendenzialmente rimosso dag
li organi d'informazione ufficiale.

Come stile musicale, il rap consiste nell'interazione del rapper su pezzi di brani manipolati da un deejay, che blocca e rilascia manualmente il
disco: proprio nel contesto socio-culturale dell'hip hop ha luogo la grande rivoluzione delle tecniche del deejay. Kool Herc è il primo a esibire sui piatti due dischi uguali, potendo così estendere lo stesso ritmo
indefinitamente e a proprio piacimento. Afrika Bambaataa figura tra i primissimi deejays a usare lo "scratching", tecnica inventata
casualmente da DJ Grand Wizard Theodore che consiste nel tipico suono del disco graffiato, presente tutt'oggi in numerosi brani non solo di musica hip hop. Parallelamente al deejay si sviluppa anche la figura del Mc, ovvero il "Master of Ceremony" (maestro di cerimonia), colui che, durante i party, parla negli intermezzi musicali o canta, solitamente in rima, ciò che vede e che sente: i rappers prenderanno presto l'abitudine di chiamare se stessi Mc, rendendo praticamente inesistente la differenza tra i due ruoli.
Avvenendo al di fuori del circuito commerciale, spesso le performance non vengono registrate professionalmente, ma su cassette in modo amatoriale. I duplicati di queste feste raggiungono ben presto tutto il Bronx, Brooklyn e Uptown Manhattan, diffondendo il nuovo stile musicale dei deejay e dei rappers. Ma l'attenzione dei media e delle grandi
etichette arriva solo nel 1979, dopo l'enorme successo di Grandmaster Flash con "King Tim III" e dei Sugarhill Gang con "Rapper's Delight".
Negli anni '80 la musica hip hop, che ha ormai conquistato anche la costa ovest degli Stati Uniti - soprattutto Los Angeles - dà vita a più stili, tra cui il "gangsta rap" dai testi apertamente violenti, come quelli dei Niggaz
With Attitude, gruppo di Los Angeles formato, tra gli altri, da Ice Cube e
Dr.Dre. In questi anni si sviluppa anche un rap apertamente politico, come quello dei Public Enemy e dei Boogie Down Production. Ma è
attraverso il crossover, cioè una fusione di rap con altri generi musicali,
che la musica hip hop viene pienamente accettata da parte del pubblico di massa. Nel 1986, infatti, i Beastie Boys - tre ragazzi bianchi ed ebrei
di Brooklyn che si cimentano in un rap dalle basi punk hardcore(raga,però su qst non ci metto la mano sul fuoco...) - ottengono un enorme successo col brano "Fight for Your Right (To Party!)". Accanto a questa, un'altra canzone rap entra nella top ten nazionale dei dischi più venduti dell'anno: "Walk This Way", nata dalla collaborazione dei Run-DMC con il rock degli Aerosmith.[/font]



CITAZIONE (gimmik @ 18/11/2010, 20:25) 
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-CAPITOLO 3:


Analizziamo i vari stili principali:

LOCKING - (nato negli anni '60)Veloci e repentini movimenti delle mani e delle braccia flettendole e puntandole in tutte le direzioni accompagnati da giocosi movimenti dei piedi. Il movimento che lo distingue è la posizione "lock" (braccia piegate ai lati) che originalmente veniva accompagnato da una buffa espressione del viso. Nato circa 30 anni fa a Los Angeles, questo stile è diventato attualmente il progenitore della danza Hip hop.

POPPING (o hitting) - (anni '70) tensione muscolare in particolare delle braccia, spalle addome, collo per produrre movimenti spasmici di bloccaggio.
Il popping si suddivide in altri sottostili:
-roboting (imitazione di un robot)
-boogaloo (inizialmente era il vero nome del popping..il boogaloo consiste in un popping senza contrazioni)
-tutting (coniste nel produrre forme geometriche col corpo,e riprodurle in sequenza veloce in modo da creare un effetto piacevole..è tanto bello quanto facile...è chiamato anche "tetris")
-ticking (consiste nell'esecuzione di tante contrazioni in poco tempo,in modo da avere un effetto "a scatti"e un grande impatto visivo)
-waving (consiste nel produrre "onde" con il corpo,in modo che sembra che passi una corrente elettrica)
tanti sono i sottostili del popping,io ho menzionato solo i più famosi.

B-BOYING o Breakdancing - (1968) Danza che principalmente si svolge sul pavimento e che mescola un po' di ginnastica, "capoiera", arti marziali, specializzandosi in "Spins" (testa, schiena, mani) e spettacolari lavori con piedi e figure aeree (freezes) . Breaking, originalmente noto come B-boying, con la sua musica originale, è l'ingrediente centrale della intera cultura di Hip hop.E' suddiviso in:
-top rock (la parte ballata in piedi)
-go down o uprock o brocklyn rocking (simulazione di un combattimento,prima dell'esecuzione di powermove o footwork)
-footwork (movimenti veloci con piedi e mani a terra)
-powermove (movimenti acrobatici di rotazione veloci attorno ad un asse del corpo)
-freeze (posizioni di "congelamento" in posizioni di equilibrio del corpo, usato generalmente alla fine dell'esecuzione di powermove o footwork)

HIP HOP "NEW STYLE" - (fine anni '80) Uno stile di danza moderna che accorpa tutti gli stili del funk "Old school" mischiandosi ad altri stili quali il jazz, latino americano, ginnastica, ecc …. Particolarmente accentuati i movimenti delle spalle con stile Popping, ondulazioni a braccia e mani aperte, e movimenti morbidi ed isolati della parte superiore del corpo con i piedi che scivolano .

HYPE - HYPE (Hip hop 90's) Il tipo di Hip hop negli anni 90' è comunemente caratterizzato dai salti scatenati e dai movimenti veloci dei piedi. L'idea è di "scatenarsi" sul ritmo saltando e calciando da tutte le parti accompagnati dai movimenti circolari, estensioni etc… delle braccia. Lo stile stereo-tipo è quello di Mc Hammer, dal quale tutto il mondo è spinto a muoversi.

HOUSE DANCE - Un tipo di danza urbana nato a New York mischiando diversi stili di danza dal uprocking, salsa, jazz, ecc… adattato sulla musica house.

LOS ANGELES STYLE - Se dalla fine degli anni 80 si inizia a parlare di New style o New School e pian piano l’evoluzione porta su piani diversi l’arte della danza urbana, ciò deriva dal fatto che essa si ritrova in un contesto sociale diverso rispetto alla OLD SCHOOL e quindi la sua rappresentazione necessità di nuovi canoni e nuovi codici . Essa trova quindi, oltre che nella tecnica, una fonte principale nel suo atteggiamento (ATTITUDE) e nel suo gusto (FLAVOUR ) espressivo. L’espansione della dominanza musicale della WEST COAST ne beneficia l’espansione.
Lo stile detto “ L.A STYLE”nasce circa due anni fa , come dice il nome stesso a LOS ANGELES, città/terreno fertile a tutto ciò che è innovativo, perché punto d’incontro di notevoli etnie ma, soprattutto luogo principale di audizioni televisive , trasmissioni e ancor di più set per video musicali.
Essa è caratterizzata principalmente dalla struttura coreografica che è posta in maniera dominante sulle parole del testo musicale e/o sull’armonia, dando al ritmo una valenza di rottura. I movimenti sono strutturati da ampi cambi di volume, con spostamenti dei segmenti molto energici e repentini. Il controllo muscolare, in particolare delle contrazioni (Hitting) ha un intensità moderata e lascia posto e precedenza alla fluidità del corpo e alla grande energia di spinta dei movimenti.
Nell’ L.A Style vengono utilizzati anche canoni e basi della OLD SCHOOL, con o senza variazioni della tecnica di base .
“Nulla nasce completamente nuovo ma è frutto di evoluzioni della storia, della cultura , della ricerca tecnica da basi definite” .
L’L.A STYLE non è meglio o peggio di altre stili; è solo un modo diverso di espressione e come tale può essere condivisa o meno . E’ però importante sapere che esiste ed è la forma più contemporanea e innovativa della street dance .



CITAZIONE (gimmik @ 18/11/2010, 21:03) 
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-CAPITOLO 4:

Dedico questo capitoletto alla breakdance (nel dettaglio) che vedo che è lo stile più discusso in questo forum:

La BREAKDANCE è la danza che fa parte della cultura HIP HOP.Nasce verso la fine degli anni 60 inizio anni 70 nei ghetti NEW YORKESI. Le inesatte divulgazioni dei MASS - MEDIA hanno contribuito ad una errata interpretazione della parola BREAKDANCE... che non significa danza stoppata, ma bensì danza effettuata sui
BREAK MUSICALI: ossia la parte strumentale delle canzoni. Il termine HIP HOP non sta ad indicare ne un tipo di ballo, ne un genere musicale. HIP HOP è la cultura di strada per eccellenza alla quale fanno capo, oltre alla BREAKDANCE, il RAP, i DJ, l’AEROSOLART. La BREAKDANCE nasce con uno scopo sociale ben preciso: DEBELLARE IL MALE DALLE STRADE trasformando l’energia negativa in creatività da mettere al servizio dell’HIP HOP. Inventare nuovi passi, nuovi caratteri, nuove rime, nuove tecniche di scratch, quindi, è la regola alla base dell’HIP HOP!
Nella storia del B-BOYING emergono i nomi di 2 gruppi: NEW YORK CITY BREAKER e ROCK STEADY CREW. Promotori del B-BOYING nel mondo costoro hanno contribuito allo sviluppo ed all’evoluzione delle tecniche del B-BOYING. Oggi si festeggiano l’ANNIVERSARIO dei ROCK STEADY 24 - 25 - 26 luglio ed il BACK TO MECCA in onore ai NEW YORK CITY BREAKER agli inizi di settembre
GENERALMENTE PRIMA DI ESEGUIRE POWERMOVE, POWERREEZE,FOOTWORK
BROCKLYN ROCKING generlamente noto come Uprocking:SIMULAZIONE DI UN COMBATTIMENTO DANZATO, COMPOSTO DA 4 ELEMENTI, PRESALTO, ATTACCO, OSCILLAZIONE, RITORNO. PREROGATIVA DI QUESTA DISCIPLINA E’ L’IMPROVVISAZIONE.
IL ROOTWORK E’ UNA DELLE COMPONENTI CHE DETERMINANO LO STILE DI OGNI B-BOY
POWERFREEZE: POSIZIONI STATICHE DI EQUILIBRIO E DI POTENZA CHE VENGONO USATE COMIE CHIUSURA DI UNA SEQUENZA
POWERMOVE: SONO LE ROTAZIONI EFFETTUATE SULLE MANI, SULLA TESTA, SULLA SCHIENA…. QUESTA E’ LA PARTE ACROBATICA DEL B-BOYING CHE RICHIEDE UNA ADEGUATA PREPARAZIONE ATLETICA CHE VEDREMO SUCCESSIVAMENTE

LO STILE
Nel B-BOYING lo stile è l’elemento che contraddistingue un B-BOY dall’altro: poiché è regola ferrea nell’HIP HOP non copiare le idee degli altri. Ognuno brilla di luce propria e non di luce riflessa. Non si può dare una definizione esatta di stile, possiamo dire però che infiniti sono i fattori che lo determinano ad esempio:
il tipo di movenza, la struttura fisica, la velocità, la creatività.

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-CAPITOLO 5:

IL FUNK:

Soul-rock
Alla fine degli anni '60 il soul dominava incontrastato la scena della musica leggera nera. L'influenza del rock era assai ridotta, limitata soltanto a casi isolati, come Ike e Tina Turner, oppure gli Isley Brothers esplosivi di Twist And Shout (1962), un classico gospel call-and-response, rimasti sempre al confine fra le tradizionali armonie vocali nere e gli arrangiamenti elettrici del rock (This Old Heart Of Mine, 1965), aprendo cosi` le porte al sound sincopato del funk (It's Your Thing, 1969; That Lady, 1973).
Il primo serio fattore di destabilizzazione all'interno della nazione soul fu rappresentato dal rock psichedelico, il cui massimo esponente fu proprio un chitarrista di colore: Jimi Hendrix. L'influenza di Hendrix, mediata attraverso uno psichedelista da balera come Sly Stone, si fece sentire soprattutto nell'accompagnamento. Nacque il soul progressivo, di cui furono protagonisti complessi come i War (The World Is A Ghetto, 1972; Cisco Kid, 1973), e nacquero i primi complessi rock di colore, come i Chambers Brothers (l'effervescente afro-rock di Time Has Come Today, 1968) e i Bloodstone (Natural High, 1973). L'organista Billy Preston, aiutante in campo di Little Richard e Sam Cooke, ma anche dei Beatles e dei Rolling Stones, fu forse l'ideale elemento di raccordo fra soul e rock con i suoi strumentali (Outa Space, 1972; e Space Race, 1973) e le sue canzoni (Will It Go In Circles, 1973; e Nothing From Nothing, 1974). Il rock non fu mai popolare presso la popolazione nera, per cui i musicisti rock di colore continuarono ad essere una minoranza (ultimo Ray Parker con The Other Woman, 1982, e Ghostbusters, 1984, copiata da Power Of Love di Huey Lewis). Il soul-rock fece decisamente piu` vittime fra i musicisti bianchi (soprattutto in Inghilterra) che fra quelli neri.
Un altro complesso rock di neri, i Graham Central Station, una dance band di transizione fra Sly Stone e George Clinton, ebbe un'importanza storica: Larry Graham, che era stato il bassista di Stone, fu l'inventore delle linee di basso chiamate "funk', che sarebbero divenute uno standard del decennio.
Fondamentale fu l'opera delle LaBelle, e, dopo il loro scioglimento, delle due leader, sia Patty LaBelle sia Nona Hendryx.
Tutti questi geniali anomali del soul fecero si` che la race music continuasse la sua opera di secolarizzazione: se con la generazione del soul si era compiuto il passaggio dal sacro al profano, con la generazione del soul-rock il profano si qualifica meglio come sotto-proletariato urbano, per nulla diverso da quello bianco.
Jazz-rock
La seconda importante contaminazione fu quella del jazz-rock, che apri` le porte della musica commerciale ad artisti jazz come Herbie Hancock e Eumir Deodato, abili arrangiatori e sofisticati intrattenitori. Fra i tanti il cantante Al Jarreau e i Crusaders (che al principio dei '60 battevano Los Angeles suonando jazz a ritmo rock per passare dieci anni dopo al funk) furono i piu` fedeli alla tradizione nera.
Gli importanti contributi ritmici e armonici dovuti al rock e al jazz spinsero il soul verso strade sempre piu` lontane dal gospel e sempre piu` vicine invece al pulsante ritmo africano, modernizzato da arrangiamenti elettronici.
New Orleans soul
A New Orleans i '60 si erano chiusi nel segno del sound di Allen Toussaint, deux-ex-machina locale. Ma un nuovo sound usci` dalla citta` meridionale durante i '70, un sound che questa volta non era influenzato dalla cultura delle bettole, bensi` da quello dell'altra tipica manifestazione locale: il Mardi Gras (il carnevale). Durante il carnevale i neri tengono rituali di origine ancestrale: si truccano da capi pellerossa e, con tanto di piume e parrucche, sfilano per le strade della citta'. Quegli "indiani" sono divisi in varie tribu' rivali (White Eagles, Creole Wild West, Pocahontas, Wild Tchoupitoulas, Wild Squatoulas), ciascuna capeggiata da un personaggio carismatico. Il periodo d'oro fu quello dell'immediato dopoguerra, quando le White Eagle erano capeggiate da Chief Fletcher. Fu in quel periodo che venne coniato l'inno Iko Iko, poi portato al successo dalle Dixie Cups negli anni '60. Originariamente gli "indiani" accompagnavano i loro inni soltanto con i tamburelli. Fino al 1963 gli "indiani" sfilavano soltanto il giorno di Mardi Gras, ma in quell'agosto iniziarono a sfilare anche il giorno di San Giuseppe. New Orleans e` tutt'ora una grossa colonia italiana e gli immigrati italiani erano soliti addobbare i loro negozi e le loro case il giorno di San Giuseppe. Da allora gli "indiani" sfilano anche in quella che viene chiamata "Super Sunday", ovvero la domenica subito prima di San Giuseppe, e poco a poco hanno cominciato a farsi vedere anche in giro per il mondo (in particolare all'annuale New Orleans Jazz & Heritage Festival). I piu` autorevoli portavoce del funky cittadino e del suo pittoresco folklore furono i Neville Brothers, il complesso di accompagnamento di Toussaint.
Altro esempio di funk music di New Orleans fu quello della Dirty Dozen Brass Band.
Funk
"Funk" significa, nello slang nero, l'odore prodotto durante l'atto sessuale e di conseguenza "funky" sta per un misto di "sporco", "sexy" e "attraente". Nei circoli musicali di colore e` pero` sempre stato usato come sinonimo di "autentico", quindi associato a tutte le manifestazioni autenticamente popolari.
Il termine venne introdotto nel rock da un vecchio hit di Dyke And The Blazers (Funky Broadway, 1967) ad identificare un ritmo morboso e sincopato, e un arrangiamento mediato dal rhythm and blues di New Orleans e dal soul percussivo e monocorde di James Brown.

Alle origini il funk e` una musica che reagisce alla sofisticazione e alla commercializzazione del soul riscoprendo gli istinti piu` volgari. Il funk ha a che vedere sia con il desiderio di sesso sia con i ritmi tribali. Origina tanto dalla strada quanto dalla jungla. E` volgare e impulsivo quanto lo era il blues delle piantagioni. Il funk di strada trovo` i suoi primi divulgatori "colti" nella Kool And The Gang (Funky Stuff, 1973; Jungle Boogie, 1973; Celebration, 1980).
L'epicentro fu pero`, non a caso, sull'asse Detroit-Chicago. A Detroit lo stile venne lanciato, dopo l'annunciazione dei Rare Earth (Get Ready, 1970; I Just Want To Celebrate, 1971), e degli War (Spill The Wine, 1970; The World Is A Ghetto, 1972; The Cisco Kid, 1973; Low Rider, 1975) da George Clinton, presto divenuto il guru del movimento. A Chicago operarono invece gli Earth Wind And Fire (Shining Star, 1975). Gli Ohio Players di Clarence Satchell (Fire, 1974; Love Rollercoaster, 1975) furono i piu` fedeli all'eredita` di Sly Stone, benche' il sax del leader rendesse il sound piu` progressivo. Furono loro ad aprire la strada alle tante big band fiatistiche da discoteca, come Brass Connection (un misto di funk, salsa, swing, reggae: Movin, 1976) e il settetto multi-razziale Gap Band (le groove trascendenti Burn Rubber, 1980; Early In The Morning, 1982; e Party Train, 1983). Al confine ormai con la disco-music si situano i Lipps di Funkytown (1980), il duo soul di Peaches & Herb (Reunited, 1979), Rick James' You And I (1980), i Cameo di She's Strange (1984) e Word Up (1986), e i BT Express di Do It (1974).
Una variazione originale del funk dei ghetti di Detroit e Chicago fu il funk tropicale di Miami, impersonato dai produttori Richard Finch e Harry Casey. La loro K.C. And The Sunshine Band, un ensemble con ben sei percussionisti e tre trombe (tutti neri meno loro due), introdusse nel funk lo spirito esuberante dei balli tropicali (Get Down Tonight, 1975; That's The Way I Like It, 1975; Shake Shake Your Body, 1976; I'm Your Boogie Man, 1977; Keep It Comin' Love, 1977; Please Don't Go, 1979; Baby Give It Up, 1983).
La Miami Sound Machine di Gloria Estefan terra` alta la bandiera del latin-funk con la sua versione disco-decadente del conga afro-cubano (Conga, 1985; Bad Boys, 1986; Words Get In The Way, 1986; Anything For You, 1988).
Ad essi venne affibbiata l'etichetta "funky" piu` che altro per identificare una musica ballabile e divertente, al limite esultante e comica, poliritmica, pressoche' priva di melodia e ricca invece di sincopazione. Tribalismo sonoro e spettacolo coreografico imposero il funk come dance music per eccellenza, e rilanciarono l'attributo ballabile della musica afro-americana da sempre sacrificato, per motivi di ordine morale, a favore del cantabile .
Zapp (Roger Troutman), an offshoot of George Clinton's Parliament/Funkadelic collective, released the ten-minute dance juggernaut More Bounce to the Ounce (1980), one of the predecessors of electro-funk.
In era "disco" il funk si sarebbe trasferito nei locali snob della gioventu' bene, mettendo la sua pimpante teatralita` al servizio di spettacoli da music-hall intellettuale, come nel caso di August Darnell e dei radical-chic di New York, oppure aggiornando il suono delle big-band alla tecnologia del rap e dei balli latini, come nel caso dei Konk (Love Attack, 1984). I due grandi geni di questo funky "leggero" saranno Maurice Starr e Quincy Jones, marpioni della scena attivi da tempo immemore. Il primo inventera' i quintetti di armonie vocali (prima i Jackson Five, poi i New Edition di Cool It Now, 1984, e infine i New Kids On The Block di Hanging Tough, 1989). Il secondo, ex trombettista nelle big band di Lionel Hampton e Count Basie, a suo agio tanto nel soul quanto nel jazz, coniera` il sound orchestrale di riferimento per l'era "disco".
Il funk fu il coronamento di quel processo di volgarizzazione della tradizione musicale nera che aveva avuto inizio con la trasformazione del gospel in soul. Attraverso le varie contaminazioni jazz e rock, il soul si era gia` affrancato dagli stereotipi della canzone commerciale nera e aveva assunto una personalita` piu` composita e inquietante. Con l'avvento del funk l'impianto ideologico della musica vocale nera viene del tutto scardinato: nel piu` puro spirito decadente dei bianchi, l'enfasi torna ad essere tutta sull'orgia dionisiaca.
Ma lo spirito del funk sembra discendere piuttosto dalla linea genealogica che passa per il swing e il twist. Come il travolgente swing fu la musica da ballo ideale del New Deal e come l'esuberante twist fu il ballo ideale della New Frontier, cosi` il degenerato funk e` la musica da ballo ideale dei permissivi e decadenti anni '70.

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-CAPITOLO 6:

cos'è l'hip hop per "Christopher Wang":(articolo scritto da lui)

"L’altro giorno io ed una mia amica abbiamo iniziato a discutere sull’hip hop e su quale sia il vero hip hop e quale no.La mia amica balla hip hop in palestra e mi ha chiesto quale fosse per me la danza hip hop. Molti gruppi di danza e crews rivendicano di fare hip hop, ma quello che non capiscono è il significato profondo del nome. Al giorno d’oggi tutte le palestre offrono classi di hip hop, ma non possiamo prendere sul serio la loro parola ed accettare la loro aerobica come stile hip hop legittimo. L’hip hop aerobico (vale a dire le classi di hip hop in palestra) sono un insulto alla danza hip hop. I veri ballerini di hip hop ballano con lo stesso stile dei ballerini ed insegnanti di hip hop in palestra? Come possiamo differenziarli se tutti e due sono chiamati hip hop? Qualcuno mi disse che uno stile era l’underground hip hop e l’altro l’hip hop commerciale. Hmmmm…riflettiamo su questa cosa.
L’hip hop ha molte radici differenti. La musica, il ritmo e lo spirito sono derivazioni dei tamburi africani. La danza proviene dalle tribù africane, dal Kung Fu cinese, dalla Capoeira brasiliana e da innumerevoli altre influenze. Tutti questi stili differenti arrivarono insieme, sia sulla east coast che sulla west coast, a formare tutti quegli stili dell’hip hop che noi oggi conosciamo. Il breaking ebbe origine nei ghetti di New York agli inizi degli anni ’70. Il popping ed il locking nacquero sulla costa occidentale, in gran parte a Los Angeles, nello stesso periodo, negli anni ’70 (il locking però iniziò anche prima del popping). Il filo comune che univa questi stili sotto il comune denominatore di hip hop fu che gli "street dancers" (i ballerini da strada) li usavano come un sostituto delle risse e dei combattimenti. Al posto di far male alle persone e di ottenere il rispetto attraverso la violenza, questi ballerini guadagnavano il rispetto con la danza. Due persone con i pugni serrati pronti a combattere si trasformarono in due persone che si sfidavano all’interno di un cerchio prendendosi in giro a vicenda. Il combattimento si trasformò in una sfida e la sfida divenne il cuore della danza hip hop. Rimpiazzò le energie negative di questi giovani violenti delle gang con uno sfogo positivo e creativo. E quello che rese questa danza così famosa fu proprio la possibilità di ottenere il rispetto attraverso essa, tra gli amici, tra le ragazze e tra i gangster che prima di allora rispettavano solo la forza. Significava molto di più essere un ballerino che non un gangster perché occorrevano maggiori abilità ad impressionare la gente che non a sparargli.. Chiunque abbia assistito ad una sfida sa che l’impeto di una buona sfida è come l’impeto di una rissa. La sfida è l’essenza dell’hip hop ed è anche il motivo per cui i passi eseguiti dai ballerini hip hop sono così spettacolari o creativi. Per guadagnare il rispetto dovevi sempre dimostrare di essere il migliore nel cerchio e le approvazioni della gente non erano facili da ottenere. Lo stile contava più di tutti e non poteva essere insegnato, dovevi solo coltivarlo. Dovevi essere divertente, duro, spregevole, cool o qualsiasi cosa che potesse mettere te in buona luce nel cerchio e far sembrare il tuo avversario meno bravo.
Il mio punto di vista è che l’hip hop è nato nelle strade. I veri ballerini di hip hop ballano per ottenere il rispetto degli altri ballerini e questo rispetto si guadagna individualmente, non può essere uniforme. L’hip hop non ha mai voluto essere commerciale per cui non può esistere un "hip hop commerciale". Non possiamo farci niente se alla gente piace vedere danzare i ballerini di hip hop ma non possiamo permettere che corrompano la cultura e l’arte dell’hip hop stesso. Non possiamo permettere che i gruppi delle palestre o di altri ballerini non veri si esibiscano in accozzaglie che loro chiamano hip hop. Il vero hip hop è lo stile di danza basato sulle sue fondamenta:
1. popping
2. locking
3. b-boying (breaking).
L’hip hop non è confinato a solo una di queste categorie. La new school hip hop è uno stile che deriva da tutte queste categorie ma con maggiore "flavor" (stile) nel movimento. Tutto dipende dallo stile anche se contano anche i passi creativi. C’è anche un altro stile chiamato house, ancora ai suoi inizi anche se i ballerini stanno cercando di spingerlo avanti. L’house è una combinazione di stili di tutto il mondo: danze africane, capoeira, tap, jazz, piroette, popping, locking, breaking…uno stufato di danze dove tutti possono mettere dentro quello che vogliono purché sia stupefacente. L’house non è ancora stato accettato completamente dai ballerini di hip hop, ma anche se non è hip hop riscuote comunque l’approvazione nei cerchi.
Io penso che l’approvazione ed il consenso debbano essere date a chiunque abbia stile, passi creativi e contribuisca ad una forma di danza. Ed in assoluto il consenso deve essere dato a tutti coloro che sono dannatamente bravi. Se non siete d’accordo con me dovreste andare a vedere il film "Tap" o i Nicholas Brothers nei musical in bianco e nero degli anni ’40, Gene Kelly, Fred Astaire, Jane Powell, ecc…Ad ogni modo, anche se io sono a favore dei ballerini di hip hop, penso che tutti gli stili di danza debbano insegnare a coltivare la creatività di un ballerino non solo a farne un clone senza testa che copia e riproduce qualsiasi movimento gli venga fatto vedere. Questo è il mio problema con la danza tecnica che spesso, non sempre, enfatizza l’uniformità del movimento e la tecnica esatta, uccidendo il ritmo e lo spirito della danza ed impedendo al ballerino di "sentire" la musica.
Lo scopo di questo articolo è di esprimere la mia convinzione che l’hip hop non è un termine che può essere buttato in giro come si vuole. Esiste un vero stile hip hop. L’hip hop delle palestre e l’hip hop commerciale dei gruppi di danza non lo è. Se sei un vero ballerino di hip hop lo sai. Lo mangi, lo respiri, lo vivi. Ciascun ballerino di hip hop deve conoscere la storia e l’origine dell’hip hop ed i personaggi storici che ci sono dietro in modo da poter diffondere queste informazioni alle prossime generazioni di ballerini di hip hop. Questo è l’unico modo per mantenere viva la cultura hip hop, oltre che cercare di migliorare la danza con nuovi passi, stile, concetti, idee, ecc.
Ricordati: rimani vero, diffondi la conoscenza e la parola pace."

lo so,è un papiro di roba,ma abbiate pazienza..armatevi di voglia e fame di sapere,e leggete..ma soprattutto imparate!!se veramente amate l'hip hop questo papiro ve lo mangerete e vi piacerà anche!!se invece non lo leggerete per poca voglia allora abbandonate l'idea di diventare veri b-boy/fly-girl)



CON QUESTO CONCLUDO (PER ORA) IL POST DELLA CULTURA HIP HOP.
IN FUTURO POTREBBERO ESSERE AGGIUNTI ALTRI CAPITOLI...NEL FRATTEMPO STUDIATEVI QUESTI CHE VI HO MESSO ;)

peace and respect!
gimmik



FONTE QUI http://hiphopstyle.forumcommunity.net/?t=41965270
 
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Volvox
view post Posted on 15/1/2011, 19:54




incredibile, su HHE??ahahahahah

molto interessante delta, veramente.

peccato solo per la predominanza di informazioni sul breaking rispetto al resto...
 
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1 replies since 15/1/2011, 18:26   4550 views
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