Ronaldo, il giorno dell'addio

"Vorrei andare avanti, ma non ce la faccio". A parlare è Ronaldo, che a 34 anni e mezzo anticipa al quotidiano "O Estado" di San Paolo la decisione di chiudere la carriera agonistica, che sarà ufficializzata in una conferenza stampa nel pomeriggio italiano. "Penso ad una giocata, ma non riesco ad eseguirla come vorrei - spiega il Fenomeno -, non ce la faccio piu'. E' il momento di lasciare, ma è stato bello in maniera pazzesca".

Ronaldo è legato alla sua squadra, il Corinthians, da un contratto valido fino alla fine dell'anno, ma la situazione è precipitata dopo i risultati negativi del club paulista, la cui stagione 2011 è già ampiamente compromessa. Il 'Timao' è già stato eliminato dalla Coppa Libertadores ed è svanita quindi la chance di conquistare il titolo continentale dopo la decisiva sconfitta in Colombia, contro il modesto Deportivo Tolima lo scorso 2 febbraio

Il Corinthians è stato duramente contestato dai propri tifosi al ritorno a casa e nel centro del mirino è finito Ronaldo, le cui condizioni fisiche, secondo i media brasiliani, non erano più accettabili e accusavano non meglio precisati nuovi problemi. Il "Fenomeno" ha reagito duramente tramite il web: dalla propria pagina di Twitter ha dato dei "vandali" ai critici e sembrava volere tenere duro: "Ho riflettuto, ho parlato con la mia famiglia e con alcuni amici. Ho deciso di continuare: è un momento difficile, ma sono sicuro che riusciremo a raddrizzare la situazione negativa che stiamo vivendo. Continuerò, onorerò il mio contratto in maniera degna e onorerò la maglia del Corinthians fino alla fine dell'anno", diceva meno di due settimane fa. Ora, invece, la bandiera bianca, il sipario su una delle più grandi storie di calcio di tutti i tempi.